Che relazione si crea tra gravità della malattia, qualità della vita e stato emotivo nelle persone che soffrono di psoriasi? Prova a rispondere una ricerca della Lithuanian University of Health Sciences, correlando i fattori analizzati anche con lo stato psicosociale di questi pazienti.
Lo scopo della ricerca è stato quello di valutare nei pazienti con psoriasi il filo invisibile che lega tra loro fattori apparentemente slegati come la qualità della vita, le reazioni psico-emotive, gli aspetti demografici e quelli squisitamente clinici legati alla malattia.
Lo studio ha incluso 385 pazienti maggiorenni con psoriasi reclutati dall’ospedale universitario.
Per caratterizzare al meglio il singolo paziente sono stati valutati i dati socio-demografici, il punteggio dello Psoriasis Area and Severity Index (PASI), la durata della malattia. A questi dati sono state aggiunte anche le valutazioni circa:
- la qualità della vita, misurata mediante il Dermatology Life Quality Index (DLQI)
- gli stati di depressione e ansia, utilizzando la scala Hospital Anxiety and Depression.
Psoriasi: la relazione tra qualità della vita, emozioni e livello socioeconomico
Dallo studio è emerso che un sensibile cambiamento nella qualità della vita (naturalmente in peggio con un DLQI ≥ 10 punti) è stato riscontrato più comunemente:
- nelle donne, quasi il doppio (1,8 volte in più);
- nei pazienti con psoriasi moderata e grave (PASI>10) rispetto a quelli con una psoriasi lieve (PASI ≤ 10), quasi il triplo (2,7 volte in più);
- nei pazienti con psoriasi delle unghie rispetto a quelli senza, circa il doppio;
- nei pazienti con ansia o depressione dovute alla psoriasi rispetto ai soggetti senza quei sintomi.
L’ansia e i sintomi della depressione sono stati osservati rispettivamente nel 37,4% e 23,4% dei pazienti. In particolare, la depressione è stata riscontrata con maggiore frequenza nei pazienti di età superiore ai 55 anni rispetto a quei pazienti con meno di 35 anni di età. L’ansia, invece, è stata più frequentemente riscontrata nelle donne e negli intervistati che non avevano portato a termine l’istruzione primaria e secondaria.
La ricerca ha messo in luce che, indipendentemente dalla gravità della malattia, la metà dei pazienti con psoriasi presi in esame ha registrato una variazione significativa nella qualità di vita a causa della malattia. Nelle donne questo è accaduto più spesso che negli uomini, mentre negli uomini l’impatto più nefasto della malattia è stato sulla vita lavorativa. Inoltre, accanto ad un frequente peggioramento della qualità della propria vita, in particolare per le donne e per le persone anziane (di età superiore ai 55 anni), la malattia psoriasica porta i pazienti a confrontarsi con l’esperienza di stati di ansia e sintomi di depressione.
Si tratta di risultati che possono favorire una migliore comprensione della vita sociale di chi soffre di psoriasi. Sul fronte della relazione medico-paziente possono portare a non sottovalutare la frequente presenza di sintomi a carico della psiche come l’ansia e la depressione, mentre a livello di politiche sanitarie possono contribuire allo sviluppo di programmi educativi che inquadrino questa condizione a 360 gradi.
Norina Wendy Di Blasio, scientific editor
Fonte
Renata Petraškienėa, Skaidra Valiukevičienėb, Jūratė Macijauskienėc. Associations of the quality of life and psychoemotional state with sociodemographic factors in patients with psoriasis